Distacco.
Il distacco consente di osservare senza lasciarsi colorare dall’oggetto osservato.
Lo sguardo si fa sfocato e, paradossalmente, più acuto.
I sensi si espandono, il respiro rallenta.
L’orecchio diviene selettivo.
La visione, composta di infiniti dettagli,
trasmette un intero che ha forma, colore, odore
pur mantenendo sfumature, complessità, sentieri apparentemente nascosti, improvvisamente svelati .
Distacco.
Leggerezza infinita nel cogliere che non siamo ciò che guardiamo.
Lasciarsi attraversare, senza assorbire, trattenere, possedere.
Senza essere posseduti.
Trattenere è delimitare, fermare, forzare.
Distacco.
Cogliere, percepire, elaborare e lasciar andare.
Nessun peso, zavorra, àncora, appiglio.
Un po’ come volare godendo del profumo del vento, del panorama lontano, dell’orizzonte infinito.
Scegliendo correnti, la luce del sole.
L’istinto delle ali che, con colpi cadenzati, sostengono il Viaggio e la meta non conta, ché casa è dentro, non fuori.
Distacco dal fuori, per ritornare dentro.
A Casa.
Finalmente a Casa.
A.F.
sei stata eccelsa nel descrivere qualcosa di per se inesprimibile :-*
Grazie di Cuore mio caro Equilibrista!
❤
Un Grazie reciproco… 🙂
Sì, a casa. E possibilmente tutta intera 🙂
Sempre mia cara Navemossa! 🙂 ❤